“Alcuni discepoli di Giovanni si fecero battezzare nel nome del Signore Gesù e, non appena Paolo ebbe imposto loro le mani, discese su di loro lo Spirito Santo e si misero a parlare in lingue e a profetare. Erano in tutto circa dodici uomini.”
(At.16)
È impressionante nel racconto degli Atti degli Apostoli l’immediatezza con cui si manifesta lo Spirito Santo nella vita di coloro che lo ricevono.
C’è da parte loro una docilità assoluta: si consegnano totalmente all’Ospite divino e si lasciano riempire, plasmare, guidare… Lo Spirito Santo può da subito “usarli” come strumenti di bene nel mondo: il parlare in lingue e il profetare non sono altro che segni di quella comunione tra le genti che Dio desidera per tutta l’umanità!
I discepoli profetizzano: parlano cioè agli uomini in nome di Dio… Sono presenza viva e provocante di quanto Dio vuole continuare a dire agli uomini di ogni tempo.
I dodici parlano in lingue: riescono cioè a entrare in relazione con tutti, abbattono le barriere della diversità, sono costruttori di pace.
In questa settimana che ci separa dalla Pentecoste possiamo in semplicità anche noi porci in una attesa vera dello Spirito Santo perché la nostra vita Lo accolga con la docilità dei “primi tempi” della Chiesa e perché anche con noi, attraverso noi, Dio possa continuare a compiere le meraviglie dell’Amore che chiama, salva, coinvolge e sostiene nel cammino di santità!
Shalom!
Sorella Serena Nicoletta